Di ritorno da una bella escursione in mountain bike tra uliveti, vigneti e campi di girasole, ci attendeva a Cascina Cliternia una piacevolissima sorpresa. Era lì appollaiata su un alto traliccio, maestosa ed imponente con il suo piumaggio bianco e nero, le zampe e il collo lunghissimi ed un inconfondibile becco lungo ed appuntito. Guardandoci dall’alto, interrogativa, forse turbata dal nostro vociare e dall’abbaiare dei cani, sembrava chiederci perché stessimo disturbando il suo riposo, la pace che si godeva da quell’alto traliccio immerso nella verde campagna molisana e l’atmosfera suggestiva del tramonto tra le vigne. Dopo tutto lei era lì perché stava compiendo un lungo viaggio, una migrazione dall’Europa all’Africa, ed aveva bisogno di un po’ di riposo.
Abbiamo deciso di lasciarla alla sua quiete, ripromettendoci di andare a trovarla nella notte, forse dopo un po’ di riposo sarebbe stata più cordiale.
E così, al calar della notte, una notte illuminata soltanto da una splendida luna piena in cielo, siamo andati a trovarla nuovamente, a sincerarci che stesse riposando bene lì sul suo traliccio, che nessuno potesse disturbarla. E lei era lì, appisolata su una sola zampa, ma non era più sola: sul traliccio vicino sonnecchiavano quattro sue amiche, anche loro migranti e anche loro in cerca di riposo per affrontare questo lungo viaggio. Le abbiamo ammirate per un po’ sullo sfondo della luna, senza fare rumore e senza parlare, estasiati dalla loro presenza nella nostra cascina, con la speranza che decidessero di fare il loro nido proprio lì, su quegli alti tralicci, ma quasi certi che fossero da noi solo di passaggio nel loro lungo viaggio.
Siamo stati contenti di avervi ospitato, anche se solo per una notte, e, con la speranza di rivedervi nuovamente il prossimo anno, vi auguriamo buon viaggio, AMICHE CICOGNE!
ALCUNE INFORMAZIONI SULLA CICOGNA BIANCA
La cicogna bianca è un uccello inconfondibile grazie al suo piumaggio bianco e nero. È dotato di lunghe zampe e ha un collo e un becco lunghi. Presenta un piumaggio prevalentemente bianco, con solo le remiganti (primarie, secondarie e terziarie) delle ali nere.
La cicogna bianca è un uccello di grandi dimensioni (il terzo più grande nel genere Ciconia, dopo la cicogna bianca orientale e la cicogna maguari): dalla punta del becco alla punta della coda può essere lunga anche 110 cm, mentre l'apertura alare sfiora i 220 cm. Il peso si aggira intorno ai 4 kg. Mediamente i maschi sono leggermente più grandi delle femmine.
E’ un uccello migratore e per questo dal punto di vista alimentare è molto adattabile anche se preferisce i pesci, le salamandre e i serpenti. Si adatta a mangiare anche semi, bacche, lucertole e roditori. In mancanza di cibo fresco si ciba anche di carogne.
La migrazione delle cicogne bianche, dall’Europa all’Africa e viceversa, ha due rotte: una orientale attraverso la Turchia, il Medio Oriente, la valle del Nilo per arrivare in Africa dell’est e persino in Sud Africa, e una occidentale attraverso Gibilterra per arrivare in Africa del nord. E’ un migratore resistente e sverna nell’Africa tropicale.
La cicogna bianca è un’instancabile viaggiatrice che, dopo aver trascorso l’inverno nei suoi “quartieri di svernamento” in Africa a sud del Sahara, a fine febbraio comincia a spostarsi in direzione delle aree di nidificazione.
Nei mesi di marzo e aprile, i genitori preparano su un albero, su un tetto o su un altro manufatto (p.e. un sostegno della rete elettrica) un grosso nido largo più di 1 metro, in cui la femmina depone in media 3-4 uova, che vengono covate per 35 giorni da entrambi i genitori.
Dopo la schiusa, sia il maschio che la femmina provvedono ad allevare i pulcini che, dopo 70 giorni, imparano a volare.
Dopo la riproduzione le coppie con i giovani cominciano il viaggio di ritorno in Africa. Questi ultimi, non fanno ritorno alle aree di riproduzione nella successiva stagione riproduttiva, ma rimangono nei quartieri invernali africani per alcuni anni, prima di iniziare ad intraprendere il lungo viaggio per riprodursi.
L’Italia è interessata da un buon passaggio e sembra che negli ultimi anni, grazie al fatto che nei paesi limitrofi la popolazione è in aumento, gli individui diretti verso queste aree percorrano la nostra penisola e vi si fermino regolarmente per riposare, nell'attesa di ripartire per le aree di nidificazione.
Durante la migrazione, a partire da marzo, è possibile avvistare piccoli gruppetti di cicogne bianche anche in zone costiere italiane, soprattutto, lungo lo stretto di Messina. A volte, è possibile osservare insieme anche più di 200 individui. Di solito, comunque, le cicogne bianche migrano in piccoli gruppetti costituiti al massimo da 4-5 individui.
La cicogna bianca nidificava in Italia ai tempi dei romani anche nella stessa Roma, costruendo i nidi sui cornicioni dei templi (come testimoniano Virgilio, Ovidio, Plinio il Vecchio e molti altri). Cantata da Dante come specie nidificante nel Belpaese fino al '500, scomparve a partire dal XVII secolo. Il ritorno spontaneo della specie venne registrato in Piemonte verso la fine degli anni cinquanta del Novecento. In Italia negli ultimi anni si assiste a un lento ma costante incremento della popolazione nidificante. Nella stagione riproduttiva 2005, la cicogna bianca ha nidificato in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Sempre al 2005 risultavano presenti nel Paese centosessanta coppie; particolarmente importante risulta la crescita costante della popolazione nidificante in Sicilia, che costituisce circa il 14% della popolazione italiana. La colonia spontanea di cicogne più grande d'Italia, infatti, si trova a Gela, in Sicilia. Nel 2011 la Lipu ha monitorato nella Piana di Gela 40 coppie, accertando la nascita di 70 nuovi esemplari.
Le cicogne sono tornate persino a Milano, dove mancavano dal 1600: è stata infatti segnalata una coppia intenta a fabbricarsi il nido addirittura sulla tangenziale ovest, a pochi metri della carreggiata, presso San Giuliano Milanese. A fine maggio 2010 sono nati quattro pulcini, dei quali ben tre sono riusciti ad andare a svernare in Africa.
UN PO’ DI FOLKLORE
In diverse parti del mondo (compresa l'Italia) la cicogna viene associata alla nascita di un neonato: è un comune modo di dire che il bambino "è stato portato dalla cicogna". L'origine di questa frase idiomatica è incerta, anche se fin dai tempi antichi il ritorno della cicogna era associato alla primavera e dunque al concetto di rinascita e rigenerazione. Una teoria spiegherebbe l'associazione tra cicogna e nascite col fatto che questi uccelli scegliessero per nidificare i comignoli dei camini accesi, per stare più al caldo: poiché quando nasceva un bambino i camini venivano accesi per riscaldare la casa, era comune che questi uccelli si trovassero sui camini di case dove era appena nato un bimbo.
ANCHE LE CICOGNE POTREBBERO RISENTIRE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Qualche giorno prima del nostro avvistamento in località Nuova Cliternia, uno stormo di cicogne bianche - circa una ventina di esemplari - erano stati segnalati lungo il corso del fiume Esino, nella zona di Pianello Vallesina, in provincia di Ancona. Un evento "non raro in quest'area, con le Marche e il monte Conero al centro della traiettoria migratoria delle cicogne dalle aree di nidificazione del nord est ai quartieri di svernamento a sud ovest, in Africa", spiega Pierfrancesco Gambelli, responsabile del servizio di polizia provinciale. "Quello che colpisce - aggiunge l'esperto - è la migrazione anticipata rispetto al periodo tradizionale, di solito in settembre". Stranezze del periodo, tra ondate di caldo e siccità da record (anche nell'Esino, come nel fiume Cesano, sono confermate grandi morie di pesci), ma potrebbe trattarsi - spiega Gambelli "non di una migrazione vera e propria, ma di piccole tappe di avvicinamento in cerca di condizioni migliori".